sabato 9 agosto 2014

L'OTTOCENTO di ROBERTO GRECO (capitolo 2)

Attivi scrittori come V. Hugo, H. De Balzac, il naturalista E. Zola, Flaubert. Pittori neoclassici tradizionalisti come Ingres (1780-67) neoclassicista allievo di David, romantici come Gericault, con "La Zattera della Medusa", riedizione del naturalismo barocco, e la serie di ritratti di malati mentali, e il Delacroix, che rilancia le zone del tardo barocco e del Rococo', allontanandosi dal gusto dei primitivi, con "Le donne di Algeri" e "La liberta' che guida il popolo". Per questi artisti uomini ed animali cominciano ad essere accessori. Puvis de Chavanne (1824-98) Realismo: dopo la Repubblica del 1848 troviamo l'idea del lavoro come una sorta di passaggio obbligato nelle trattazioni figurative degli artisti. L'arte descrive l'operaio e il contadino. C'e' voglia di esotismo, il pittoresco e' visto in modo meschino. Un critico, Thore, parla a favore di un'arte per l'uomo.
Millet: contadino figlio di contadini. Grande disegnatore sin dalla tenera eta', va poi a studiare da un vecchio allievo di David. Studia Michelangelo, e va a Parigi e Barbizon. Nel 1848 presenta " Il Vagliatore" al Sàlon. Altre opere come "L'angelus" e "Le Spigolatrici" del '57.
Courbet: il Realismo ha un manifesto: dipingere solo cose vedute veramente con un'arte voluta e matematica. Amico di Proudhon e Baudelaire, nasce nel 1819 da una famiglia di grandi proprietari.
Scrive manifesti politico sociali e nel 1850 espone al Salon "Gli Spaccapietre" e realizza il quadro "Lo Studio del Pittore". Nel '55 gli vengono rifiutate 2 opere principali all'esposizione universale: lui affitta per protesta un capannone antiguo con il titolo "Courbet, mostra di 40 quadri della sua opera".
Alla fine della sua vita ebbe problemi legali e strinse amicizia con i capi della Comune di Parigi.
IMPRESSIONISMO: si tratta di una generazione di artisti nati intorno 1840. Nel Sàlon del 1866 Zola li giudica veristi: provengono infatti da quell'ambiente. Nel 1874 abbiamo la Prima Esposizione della "Societe' Impressionist", (da un idea di Pissarro) da Nadar.
Furono artisti indipendenti, influenzati da Courbet, come anche Degas, Boudin e l'italiano a Parigi De Nittis.
Manet: nato nel 32 e' il leader. Iniziato a studi giuristici da parte del padre, che poi rifiuta, studia Rembrandt, Hals, Tiziano e gli Spagnoli. Nel 1863 espone "Colazione sull'Erba"; rifiutato dal Sàlon si avvicina alle "scandalose" esposizioni dei rifiutati (salone aperto per idea di Napoleone III, che fa il "sovrano illuminato", visto che il Sàlon non accetta le opere di tutti).
Nel 65 dipinge "Olimpia" creando nuovamente scandalo. Supporta la Societe', ma non si iscrive.
Renoir: comincia la sua attivita' dipingendo su porcellana, attua poi un'arte impregnata di ottimismo, con scene popolari e di bettole.
Monet: impressionista per eccellenza con opere come "Impressione : Sol Levante".
Nasce nel 1840, amico di Boudin con cui pratica il Plein Air, prima verista poi si associa agli indipendenti. Subisce il fascino dell'arte giapponese e orientale in genere. In lui c'e' il concetto di pieno di attimo. Esempi come nelle Cattedrali, nelle Ninfee e nei Mulini. Usa il sistema di decomposizione dei colori, con i complementari non miscelati ma sovrapposti (verde-rosso,giallo-blu). Pissarro: essendo del 1830 e' uno dei piu' vecchi, di idee anarchiche. Anticipatore del divisionismo leggero e armonioso, dipinge la campagna domestica e sul finire della vita vedute di Parigi.
Sisley: del 39, un moderno paesista.
Decandetismo: Nel 1886 Verlaine fonda la rivista "Le Decadent". Il decadentismo in parte si coniuga anche con il Dandysmo contro i dogmi del denaro, del profitto, del successo, e dell'arrivismo."Il Dandy deve essere sublime, senza tregua, vivere e dormire davanti a uno specchio (Baudelaire)".
Non segue il simbolismo ma lo include. Poeti come Verlaine, Rimbaud, Mallarme' e Lautreamont.

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