lunedì 8 dicembre 2014

Della lettera ai miei amici e nemici rinnegati di ogni tempo razza colore politica del passato presente e futuro.

Scrivo questo discriminante vi chiedo umilmente scusa a chi legge e a chi fa' girare il messaggio riguardo la mia disconoscenza e l'aiuto in quanto lavorante che non riesco ancora a dare sia nella struttura in cui abito sia con tutte le persone che mi hanno accompagnato, seguito, affiancato nel corso della mia vita. Perdonate le mie effusioni d'odio, il mio modo di fare da coraggioso antropologo modenese; che questa sia una nuova via del perdono di fronte a questa festivita' della Madonna, della nostra Signora, ai Parigini ai Portoghesi, agli Svizzeri ai Torinesi, ai Modenesi, un monito da parte mia a continuare a sopportare anche il mio ragionare al contrario, il mio fare a volte contorto a volte oculato a volte sopraffacente ma sempre educato e signorile.
Al contrario di molti che sono buoni solo a sopraffare e a mettere i piedi in faccia.
Mi vivo ogni momento come se fosse l'ultimo, una specie di sindrome morrisoniana di vivere ogni giorno come fosse l'ultimo e di non ricordarsi molto di quello che si e' fatto il giorno prima. Questo modo di fare e' stato uno dei motivi che mi ha dato felicita' di tornare al mio paese a Reggio Emilia, nel Modenese, insomma in Emilia in Italia.
Devo imparare anche a essere il secondo e non sempre il primo e anche se ho fatto l'amore fino a toccare il Paradiso, non sara' certo un momento di pausa a farmi smettere di amare e di praticare sesso.
Dare il saluto a tutta la citta' ogni mezzanotte che passo in struttura puo' essere gia' qualcosa di speciale da praticare e essere piu' aggregante e meno razzista puo' aiutarmi.
Ma mai daro' fiducia a un popolo che si e' fatto assoggettare e dominare da svariati e altri popoli internazionali come quello italiano.
Anche per questo continuo a lavorare per la Provincia ad aiutare Poveri e Mentecatti, se c'e qualcuno di anziano e soprattutto di partigiano, soprattutto dalla mia parte, ne faro' mio il suo combattere e non sara' solo lo scopone scentifico dell'operaio malandrino di turno a fermarmi o la brigata impaurente, o il medico o il rodere altrui che regna sovrano.
Ricordatevi che non siete i soli ad essere i padroni a casa vostra.
Mi dispiace per il Bretonianesimo che usai con gli Anarco Punk, meglio l'individualismo dell'ultima tekno, che sto praticando.
Come se fosse Beethoveen che mi chiama qui a Reggio Emilia.
Ancora scusate a tutti
Ora e per sempre.
Brigata Antisuicidia.

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